Cirillo e Metodio.
Tutti abbiamo sentito parlare di questi due importanti santi, così conosciuti da essere compatroni d’Europa. I due santi hanno concretamente evangelizzato la nostra regione, oltre a tutti gli altri Paesi dell’Europa orientale. Hanno lasciato un contributo immenso con la diffusione dei loro messali scritti in glagolitico e presenti in numerose chiese delle Valli. Anche la chiesa di Santa Dorotea aveva un grosso messale scritto in glagolitico, per decenni dimenticato nella cassapanca del campanile e poi “volatilizzato”. Vediamo più da vicino chi erano i due santi, facendo un riassunto della loro agiografia. Costantino, più noto come Cirillo e il fratello Metodio nacquero a Thessaloniki (Macedonia greca) alla fine dell’VIII secolo e sono considerati i santi patroni anche dei popoli slavi di cui furono gli evangelizzatori. La loro missione cristiana partì da Aquileia e si svolse in Pannonia (odierna Ungheria) e in Moravia dove furono inviati dall’imperatore di Bisanzio su richiesta di re Rastislav di Moravia per favorire la conversione di quelle regioni ancora legate al paganesimo. Papa Nicolò I diede il permesso di diffondere le Scritture in lingua slava, scritte in glagolitico. Cirillo non inventò l’alfabeto cirillico, ma il glagolitico. Alcuni suoi discepoli lo modificarono e lo perfezionarono chiamandolo “cirillico” in memoria del grande maestro. La ricorrenza dei Santi Cirillo e Metodio si celebra il 14 febbraio, stesso giorno del Santo degli innamorati.