Riguardo al timore insito del luogo già descritto, non per ultimo fu il ritrovamento senza vita del corpo di un paesano avvenuto il 5 dicembre 1983, sul bordo della parete rocciosa verticale di una cava di marna, i cui residui di lavorazione hanno creato le colline delle Teja. La persona era uscita da casa verso le 14:00 con l’intento di far legna. Giunto sull’orlo della parete, un malessere lo fece cadere e rotolare fino a metà scarpata, a circa 8-10 metri dalla sommità. In quei tempi non esisteva ancora la Protezione civile e quando la famiglia diede l’allarme, si formò una squadra di 5-6 volontari che perlustrarono la zona con il buio nel frattempo già calato. Non furono semplici le operazioni di recupero del corpo senza vita dello sfortunato paesano che fu imbragato su una portantina e trasportato lungo il piccolo sentiero sconnesso. Il carro funebre attendeva l’arrivo dei soccorritori con il corpo proprio sulla strada per le Màkota. Il tenue chiarore delle quattro luci collocate nei portalampada dalla forma attorcigliata nel mezzo funebre generò qualche giustificato brivido alla schiena dei presenti.-