Poco prima di arrivare in paese, sulla destra della statale, si possono ancora vedere i resti di un’importante fornace per la produzione di calce, costruita tra il 1902 e 1905. Era costituita da un ponte sulla sommità, dal quale si gettavano le pietre da calcificare, da un silo a forma ovoidale, da una camera di combustione da una parte e da un’apertura per l’asporto delle pietre calcificate dall’altra. Attraverso il ponte, si inserivano all’interno del silo pietre che in quell’area sono ancora ricche di carbonato di calcio, dall’aspetto color giallino, non molto pesanti e delle dimensioni massime paragonabili a un’anguria medio-piccolina. Nella camera di combustione si bruciavano cospicue quantità di faggio che davano la massima resa quando il processo di combustione lasciava le sole braci capaci di sprigionare una temperatura assai elevata. Le pietre si cuocevano al punto di diventare roventi e, una volta raffreddate, partivano alla volta della destinazione dei numerosi clienti, tra questi numerosi ponteacchesi. Le pietre, spesso ancora molto calde, erano trasportate con un carretto, quindi depositate e sistemate con un preciso criterio in una buca del terreno …