Questa convinzione si basava soprattutto sull’ardente e ingenua fede dei nostri nonni-bisnonni-trisnonni che era la diretta conseguenza delle assillanti prediche dei parroci di San Pietro al Natisone, piuttosto temuti dalla gente. I sacerdoti, almeno fino agli anni ’60, richiamavano sistematicamente i parrocchiani (in alcune parrocchie li accusavano direttamente) a non commettere peccati contro i Dieci Comandamenti, perché in alternativa sarebbe arrivata la “giustizia” divina. Di fronte alla grande prostrazione del popolo valligiano, dopo una vasta e distruttiva grandinata del marzo 1598, dovette intervenire di persona persino papa Clemente VIII ad assolvere vari distretti della regione da ogni peccato e assicurare che la grandine era riconducibile solo a un evento meteorologico. Lo stesso papa era intervenuto per altri fenomeni estremi (siccità, estati fredde) considerata la costernazione in cui era caduta la popolazione, convinta di aver commesso chissà quali crimini di fronte alla maestà di Dio.