Korona è un nome fittizio, inventato solo per fare un paragone tra la cultura del noto personaggio della destra-Tagliamento e la nostra. I maligni si chiedono: “Mauro avrà mai letto il libro che ha scritto?”, a sottintendere che tra come parla e come scrive ci sia un abisso. A parte queste considerazioni, bisogna dar atto che Corona ha avuto la capacità di diventare un uomo di spettacolo, che da anni incuriosisce il pubblico. Tra le sue e le nostre conoscenze ed esperienze ci sarebbe una distanza siderale. Facciamo due esempi. Lui sostiene che uno tra i legni più inutili sia il tiglio. Secondo lui si tratta di una pianta priva dei principali requisiti riferiti al legno. I nostri, invece, sostengono che il tiglio, oltre ad essere una pianta rappresentativa, presente un tempo in tutte le piazze dei nostri paesi, ha la proprietà di essere un naturale antitarlo proprio per la composizione del legno e per una fragranza che dura anni e anni e che allontana il proliferarsi del parassita. Con il tiglio i nostri nonni costruivano le vintule (vetrine), le madie, le cassapanche e gli armadi proprio perché quel tipo di legno è un antitarlo naturale. Corona è un sostenitore dell’abete e delle conifere in genere, essendo quello un legno che abbonda dalle sue parti con il quale si costruisce buona parte delle abitazioni. Da noi, invece, si utilizzava (e lo si fa ancora) il castagno per costruire i tetti, le linde, i balconi, le scale. Questi sono solo alcuni aspetti che distanziano le rispettive esperienze.