All’indomani del superamento dei blocchi e con la diffusione capillare dei nuovi mezzi di comunicazione, informazione e conoscenza, la ricerca di persone è tutt’oggi in atto. Estate 1944: i cosacchi avevano creduto alle promesse di Hitler, quelle di creare una patria tutta per loro, anche in FVG. Arrivarono in regione su decine e decine di vagoni ferroviari, per andare a distribuirsi su un vasto territorio che andava dalle Valli alla Carnia. Erano circa nove mila e sarebbero stati impegnati per contrastare la diffusione del movimento partigiano, ma arrivarono anche famiglie di civili (13.000 persone di cui 6.000 anziani e 3.000 bambini. Ai cosacchi si sommarono altri 2.000 soldati di origine caucasica, accompagnati da altri 2.000 civili. Per il loro aspetto “selvatico”, per la loro vociona e i modi molto rudi, sono stati il terrore dei nostri bambini. In alcuni comuni della Carnia fecero sfollare i residenti, per poi sistemarsi nelle loro case ed impossessarsi dei loro beni. In regione furono create 44 “stànize” (presìdi) sulle quali si distribuirono le diverse etnie, indicate per lo più dal nome del fiume che scorreva nelle loro terre d’origine. Alla fine dell’aprile ’45, constatato l’esito decisamente sfavorevole della guerra per i nazisti, fu decisa la loro ritirata in Austria …