Quanti paesani hanno trascorso in passato molte serata a tavola, nei ristoranti della vicina Slovenia. Gli adulti d’oggi sono “cresciuti” anche grazie ai pranzi e alle cene molto gustose e a buon prezzo durante il periodo della Jugoslavia, dove i prezzi erano imposti. Le mete preferite di un tempo erano il ristorante Kotlar, da Jazbec, l’hotel Krn di Tolmino e tante altre trattorie di paese, dove si faceva la fila per trovare un posto a sedere. Forse non tutti sanno che il 2021 è l’anno della cucina slovena, votata dagli esperti dell’IGCAT, Istituto internazionale di gastronomia, cultura, arti e turismo, grazie alle straordinarie materie prime sostenibili, molte di queste a km 0, grazie alla grande quantità di ricette. Diamo un’occhiata a queste specialità, che vanno oltre il famoso piatto di griglia mista che tutti conosciamo. Nella lista dei piatti preferiti dall’Istituto c’è il formaggio piccante di Bohinj, il millefoglie alla crema di Bled, la Kranjska klobasica (la salsiccia di Kranj), il prosciutto crudo del Carso, l’olio di oliva dell’Istria slovena, le palačinke di Lubiana, gli asparagi selvatici di Pirano, moltissime zuppe e minestre. Forse non tutti sanno che il ristorante “Pri Franku” o “Hiša Franko” di Staro selo, regno di Ana Roš, che acquista le farine al mulino Dorbolò, è uno dei “Worlds 50 best Restaurant”, rientra nell’elenco dei migliori 50 ristoranti del mondo (38/a posizione nel 2020).