Era il simpatico e inconfondibile intercalare di Guido, il fabbro del paese che ha lasciato una traccia profonda nel costume, nelle abitudini, nel modo di dire degli abitanti. Ai bambini piccoli diceva: «Masanèto, vieni che ti metto nel sacco» e faceva un curioso gesto alternando velocemente il pollice e l’indice. Ma i bambini non lo temevano, anzi, suscitava in loro simpatia. L’intercalare storico di Guido era appunto “po ben”. Lo diceva sempre, a tutti, in tutte le situazioni. Un giorno in osteria (attuale casa Santo) Guido si trovò alle spalle del colonnello Doro che aveva la passione di “gettare” una partita a carte, seduto a uno dei due tavolini in fondo alla sala, vista-piazza, con i suoi restanti tre sfidanti. Guido si mise alle spalle di Dò ed a ogni mossa del gioco inconsapevolmente pronunciava il suo “Po ben, ah-po ben, oh-po ben”. Ad un certo punto il signor Doro si alzo di scatto e con il dito indice puntato al petto di Guido lo intimorì dicendo: “Ce na ghenjaš te ubijem!” (Se non la pianti ti faccio male).