Lunghe colonne di cosacchi presero la direzione della Carinzia. Nei pressi di Lienz fu creato un vasto campo sotto il controllo inglese. Furono requisiti i cavalli, le armi e fu garantito l’isolamento dalla popolazione locale. Gli accordi tra le grandi potenze prevedevano la riconsegna delle truppe all’Unione Sovietica e il passaggio fu fatto “senza guardare in faccia a nessuno”, praticamente un rimpatrio forzato. La notizia nei campi di sosta fu accolta con scene di panico e disperazione; parecchi tentarono la fuga o il suicidio, trovando a decine decine la morte nella Drava. Arrivati in URSS, la maggior parte dei cosacchi fu inviata nei campi di concentramento in Siberia, condannata a lunghi anni di lavori forzati. I principali dirigenti del movimento cosacco furono processati e giustiziati a Mosca nel 1947. Chi riuscì a scappare, trovò nuova sistemazione in Germania, Francia, Israele, Canada, Sud America e Australia. Chissà dove finirono gli incendiari di Mezzana?