Dopo il Covid siamo tutti molto più sensibili alle notizie riguardanti la salute e alle varie epidemie che si verificano nel mondo; ci aggiorniamo facilmente grazie a internet, divulgatore principale delle novità (spesso da verificare). E’ di questi giorni il caso di un uomo di Cividale cui è stata riscontrato un raro caso di difterite, malattia che nel secolo passato mieteva molte vittime. Ci siamo vaccinati tutti da piccoli e, infatti, la “trivalente”(vaccino antitetanico, anti difterite e pertosse) è uno dei vaccini obbligatori e alcuni, come per il tetano, devono essere rinnovati dopo 10 anni. Chi durante la sua vita ha dovuto ricorrere alle cure del pronto soccorso per qualche ferita , sicuramente è stato trattato con la trivalente e quindi si è inconsapevolmente ri-vaccinato anche per la difterite. Ora il Direttore della Clinica di Malattie Infettive di Udine, con un articolo apparso sui giornali, fa appello a tutti i friulani affinché si vaccinino in quanto è risultato che il virus isolato nel paziente di Udine è un portatore di tossina e quindi può circolare più facilmente. Alcuni medici di base della zona non ritengono sia il caso di fare allarmismi e sono certi che le vaccinazioni fatte durante l’infanzia siano sufficienti a scongiurare eventuali contagi. Negli ultimi 30 anni sono stati riscontrati solo 5 casi nel Nord Italia, qualcuno di più in Europa e molti in Russia. La libera e massiccia circolazione delle persone nel mondo agevola la trasmissione di agenti virali come questo della Difterite. Gli anziani di Ponteacco si ricordano molto bene dei paesani colpiti dalla temutissima difterite e che avevano dovuto subire una tracheotomia.