22.07.2020, Brutta fuori, bella dentro

Parliamo della frutta esteticamente non bella come mele troppo piccole, pere “storte”, pomodori ammaccati. Si tratta di prodotti troppo “brutti” per essere esposti sugli scaffali dei nostri supermercati. Da buttare, anche se comunque buoni e nutrienti come gli esemplari senza difetto. Tra un mese e mezzo la vedremo nei nostri frutteti. Più del dieci per cento della frutta e della verdura prodotta dalle nostre aziende agricole friulane e valligiane è scartata, o peggio, neppure raccolta, lasciata marcire sui rami o tralci, o gettata a terra. Se la stagione è segnata dal maltempo, la percentuale sale al 20-25%, quando, isomma, o per grandine, o per siccità crescono prodotti non aderenti agli standard estetici imposti dalla distribuzione e dunque alle aspettative (anche presunte) dei consumatori. Se la frutta e verdura scartata fosse venduta a metà prezzo, sicuramente andrebbe a ruba, infatti il consumatore che paga il prezzo pieno e non sempre a buon mercato, pretende anche un livello estetico accettabile, proporzionato al prezzo imposto. In FVG si calcola che finiscano nel bidone, ovvero prodotti inaccettati, per un valore compreso tra i 300 e 400 mila Euro. È un aspetto che si intreccia con il tema dello spreco alimentare. Per fortuna si moltiplicano le iniziative per recuperare almeno una parte di questi alimenti scartati dall’ormai famosa filiera agroalimentare, a vantaggio di quella più etica e alternativa.

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