La grisiola (1/2)
Nei giorni scorsi ci siamo occupati dell’impiego della calce nella creazione di intonaci delle abitazioni. Colleghiamo a quest’argomento la notizia di oggi e domani per dare un senso di continuità al tema. Subito dopo la guerra si rese necessario il recupero del patrimonio edilizio non solo del nostro paese, ma di tutto il territorio, costituito nella maggioranza dei casi da abitazioni piuttosto modeste. Le travi dei solai erano “a vista”, spesso “arricchite” da chiodi e “ciavìle” ai quali si appendevano cesti in vimini, “makì” d’uva (composizione di uva, tralci e foglie a mo’ di coroncina) e anche salami. Era un sistema per conservare le cose buone ad un’altezza di sicurezza e renderle inaccessibili ai topi. Proveniente dal Veneto, si diffuse l’impiego della grisiola, un intreccio, o meglio, una stuoia costituita da canne palustri resistenti, di forma e lunghezza regolari, intrecciate e tenute assieme da una fascetta vegetale alta pochi millimetri. In breve tempo divenne un materiale da costruzione molto popolare e utilizzato da un’ampia percentuale della popolazione …