Negli annali delle nostre parrocchie si trovano note sulle invasioni di lupi a incominciare dal 1597 fino al 1633, anno in cui i Luogotenenti Veneti organizzarono cacce e destinarono premi per la loro cattura. Nel 1631, scrive una nota dell’archivio della parrocchia di San Pietro al Natisone, alle invasioni, alla guerra, alla fame e alla peste, si aggiunse un quarto flagello, l’invasione di lupi provenienti dall’odierna Slovenia, che fecero strage di pecore e persone. I Rettori veneti di Terraferma scrissero: “Havendo i lupi in vari luoghi al di qua e al di là del Tagliamento e al di qua e al di là del Natisone distrutte, et devastate molte persone et centinaia e centinaia di ovini, molte cacce da noi organizzate sono per estirpar codesti rapaci” (luogotenente Bernardo Polani); anche il suo successore, Girolamo Venier nella sua relazione del 1632 scrisse: «È quel paese a oriente e a occidente di Udin grandemente travagliato da l’insidiosa rapacità de lupi, che lasciando gl’anemali schiusi ne pascoli delle Valli, miseramente devorano le creature. A Vostra Serenità (doge) portai gli avisi et l’accrescimento della taglia dei 10 ducati».