23.02.2022, Disinfettanti (1/2)

   Mai nella nostra storia abbiamo avuto mani più igienizzate come in questi ultimi due anni. Il gel è stato consumato in abbondanza, gradevole quello più alcolico, sgradevole quello meno alcolico in quanto simile più a un sapone liquido piuttosto che a un disinfettante. In questi ultimi decenni si è sviluppata una corretta attenzione sull’uso dei disinfettanti, prodotti farmaceutici da banco tra i più richiesti.  E se percorriamo la storia dei metodi disinfettanti, c’è da rimanere stupiti. Le ferite alle mani o al braccio solo recentemente sono oggetto di accurata pulizia e applicazione della sostanza purificatrice, ma un tempo non era così. Un taglio non grave alla mano era trattato con la saliva, spesso con una “succhiata” di sangue, mentre la ferita più importante vedeva una generosa applicazione di grappa con un’acuta sensazione di bruciore nella regione della ferita. Cento anni fa la cura delle ferite era ancora più grossolana e approssimativa. Una signora del paese, mentre falciava il fieno, fu morsicata alla gamba da una vipera. L’arto iniziò rapidamente a gonfiarsi con conseguenze che potevano risultare gravi. Non si pensò due volte a scavare un buco profondo una cinquantina di centimetri. La povera donna mise all’interno di questo piccolo scavo la sua gamba oramai tumefatta dal morso e dal veleno del rettile. Magia delle magie, dopo due ore di permanenza nell’argilla fresca e umida, una volta volta estratta, la gamba non presentava più gonfiore e non dava dolori …

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