I supermercati dedicano molta attenzione al reparto bibite, vini e liquori, con corsie specificamente riservate a questi prodotti. Si tratta di un’autentica esposizione di birre dalle grandi alle piccole marche, di centinaia di liquori, di una rassegna-vini che va dal prodotto in tetrapack con rubinetto, fino alle bottiglie da collezionista. Non parliamo del reparto acque minerali, dove siamo conosciuti in mezzo mondo per l’elevato consumo pro-capite. Le corsie dedicano molto spazio alle bibite gassate, non gassate, fatte con frutti esotici, spesso colorate con enzimi dalla dubbia provenienza naturale, ai succhi di frutta confezionati in ogni forma possibile. C’è poi il the suddiviso in classico, alla menta, alla pesca, light, estathè, invernthè e chi più ne ha, più ne metta. Chiudono la rassegna gli aperitivi come l’aperol, il crodino, il gingerino. Passando lungo le corsie con il carrello, ci siamo mai chiesti quali fossero i prodotti disponibili una cinquantina d’anni fa? Il confronto è impietoso. L’acqua minerale frizzante è comparsa nei nostri negozi agli inizi degli anni ’70 e raccontare questa notizia alle nuove generazioni è motivo di scherno nei confronti dei meno giovani. In negozio erano disponibili le bustine di Idrolitina, che si versavano in bottiglie di vetro con tappo ermetico. La reazione del bicarbonato dava una certa effervescenza e anche una leggera salatura all’acqua. Era considerata dai ragazzi “buonissima”, quest’acqua minerale fai da te …