23.09.2021, Le zecche, autentica piaga

   In questi periodi pare siano particolarmente aggressive. I primi refoli freschi le rendono disperatamente concentrate a trovare vittime, come gli umani, ma anche come caprioli e cervi, letteralmente aggrediti da questi parassiti e che a loro volta si trasformano per loro in un comodo vettore, pronto a colpire ancora. Sono insetti assai comuni in tutta la zona montana e non corrisponde al vero il fatto che siano presenti solo al suolo: tutt’altro, anche a un metro d’altezza dal suolo, posizione ideale per lanciarsi sulla vittima. Si nutrono del sangue di animali e umani e sono portatori di varie malattie anche gravi, come il “morbo di Lyme”, che anni fa ha spedito un paesano all’ospedale, con prognosi di novanta giorni. Per evitare di essere morsicati da una zecca, ben più pericolosa della vipera, è bene non sedersi su un prato senza avere prima disteso a terra un telo possibilmente impermeabile. In farmacia si può acquistare una pinzetta speciale da utilizare con la raccomandazione di non “rompere” l’insetto, ma di bloccarlo con questo strumento e di ruotarlo in senso antiorario. Niente uso dell’alcol quando l’insetto è ancora piantato nella pelle. Per reazione potrebbe liberare una maggior quantità di liquido tossico.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *