La notizia di oggi e di domani prende spunto da un intervento di Renzo Onesti, nel quale accennava alle scale presenti in tutte le case del paese. Parliamo di scale a pioli. In molte delle abitazione di Ponteacco, Tiglio e Mezzana c’erano tre tipi di scale: la prima era la più lunga utilizzata per raggiungere il klobat (fienile); la seconda scala era a tre elementi portanti e uno di questi reggeva gli altri due, formando a terra una specie di triangolo isoscele. L’operatore saliva sulla scala a pioli che diventava sempre più stretta man mano che ci si alzava, piolo dopo piolo. In cima alla scala, infatti, c’era la congiunzione di tutti i tre pali tenuti assieme da una cerniera. Questa scala era utilizzata in campagna, per la raccolta di frutta quali mele, pere, ciliegie, susine o l’uva del pergolato. Era un attrezzo sicuro se ben posizionato a terra. Il terzo tipo di scala era custodito nelle camere che avevano accesso al solaio attraverso il slemper, il pesante portellone che doveva essere alzato e posto in verticale rispetto al pavimento e permetteva di salire alla soffitta superiore in legno, dov’erano spesso custoditi i kosčič (pezzetti) di mele asciutte, le susine, le noci e noccioline…