Negli ultimi tempi si leggono e si sentono opinioni e ricerche contrastanti sul latte: fa bene o fa male? E’ vero che siamo l’unica specie tra i mammiferi a berlo anche da adulti, ma siamo unici anche in altre prerogative. Il 70 per cento degli adulti perde quasi del tutto l’enzima lattasi che aiuta a digerire il latte ma molti di loro non dimostrano intolleranze; tra l’altro è stato dimostrato che la mancanza di lattasi, favorendo la non digeribilità del lattosio, aumenta la crescita dei batteri buoni dell’intestino e un maggiore assorbimento di calcio. Le ultime ricerche, inoltre, hanno confermato che le donne che bevono una tazza di latte al giorno vedono diminuire il rischio di fratture di almeno il 5 % tra le giovani e il 30 % nelle anziane. Intanto, per soddisfare tutti i palati e le esigenze, possiamo scegliere tra le varie qualità di latte presenti nella maggior parte dei supermercati: latte di Kefir, molto di moda ultimamente, che è simile allo yogurt in quanto derivato dalla fermentazione di latte vaccino o di capra; latte di capra, più digeribile del vaccino e ricco di oligosaccaridi; latte di asina, più simile al latte umano ed è bene accetto anche dai bambini; e poi tanti insoliti come quello di bufala, di pecora e cammella che sono più grassi e proteici. Presto troveremo anche quello di Yak, di renna e di alce? Ultima curiosità: e il latte di maiale? Lo si potrebbe bere, ma mungere una scrofa non collaborativa non è certo facile; qualcuno ci ha pensato davvero e tempo fa in Olanda è stato prodotto un formaggio suino che è stato venduto a ben 3.000 euro il chilo!