27.02.2021, Le giornate invernali dei nostri nonni (1/2)

   Dal tardo autunno fino a buona parte dell’inverno i nostri nonni trascorrevano il loro tempo in tranquillità, svolgendo i lavori che la fretta dell’estate non consentiva di portare a termine. Alcune ore della giornata erano dedicate al taglio minuto della legna. In tutte le case c’era il “mùs”, cavalletto utilizzato per sistemare il tronco o ramo di un albero per quindi sezionarlo a pezzi più piccoli, idonei per bruciarli nella stufa. Il termine “mùs” deriva dalla lingua friulana “asino” in quanto la forma curva del cavalletto, con le due “gambe” anteriori e le due ciavìle (grossi chiodi posti a destra e a sinistra del supporto) conferivano a questo strumento un aspetto vagamente somigliante all’asino. Si riparavano attrezzi e utensili o se ne preparavano altri per la nuova stagione, si tessevano cesti e gerle di vimini, si fabbricavano rastrelli, si impagliavano sedie, mentre con le “béke”, i rami del gelso, si producevano cesti e gerle. Si faceva manutenzione ai muretti a secco, qualche miglioria in stalla …

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