San Raffaele, ad esempio, è uno dei sette Arcangeli e il suo nome significa “medicina di Dio”, oppure “Dio guarisce”. I suoi simboli sono costituiti da un vaso di medicamenti e un pesce. Nella credenza popolare rimane ancora nella sua figura di medico del corpo e dell’anima e, intercedendo presso Dio, può ottenere la guarigione di mali fisici, mentali e spirituali. I santi Cosma & Damiano sono i protettori di medici, chirurghi e farmacisti. Oggi sono raffigurati nelle cappelle di quasi tutti gli ospedali, compresa quella di Cividale. Nei secoli passati San Rocco fu il santo più invocato contro la peste. Oggi il suo “patrocinio” si è esteso a tutte le epidemie e malattie contagiose come la pandemia che stiamo affrontando. È Gesù a investire i Dodici Apostoli di poteri taumaturgici prima di inviarli a predicare il Vangelo. È come dire che va bene per ogni emergenza uno o più dei Dodici. Santa Lucia è invocata ancor oggi per chi chiede protezione della vista, Sant’Antonio Abate è indicato come il principale riferimento spirituale per chi soffre del doloroso “Fuoco di Sant’Antonio” (Herpes Zoster), perché in vita ne soffrì e lo curò ai bisognosi: a Sorzento il 03 febbraio si festeggia San Biagio protettore delle gole e infine San Camillo, patrono universale dei malati, degli ospedale e degli infermieri. Potrebbe accadere che, riordinando la soffitta, ci si imbatta in santini e immagini sacre riportanti il volto e la preghiera dedicata a uno di questi santi.