Ricordo il freddo tagliente quando alla fine della Messa si tornava a piedi a Ponteacco, ma arrivati a casa, si trovava la cucina ancora calda e uno spuntino. Non si usava dare regali agli adulti. Niente pacchetti sotto l’albero di Natale. Con il passare degli anni hanno “messo in pensione” Gesù Bambino e lo hanno sostituito con Babbo Natale. Il 25 dicembre, tutti vestiti a festa, le famiglie andavano a messa e poi andavano a fare gli auguri ai parenti che abitavano nel paese. Si pranzava a casa, non come adesso in ristorante. Il pranzo era un po’ più sostanzioso di quello delle domeniche ma arricchito con una fetta di gubana fatta in casa. Che profumo nelle case quando dai forni si sprigionava il profumo delle castagne, si sentiva friggere o lessare gli strucchi, le gubane e le focacce venivano allineate sul tavolo! Esistono ancora quei profumi e quelle ore liete di attesa, senza pretese? . Si vivevano giornate serene e contenti di quanto si aveva.