“Vivi nel timor di Dio!”, questa era la raccomandazione predicata dalla Chiesa cattolica che, indisturbata, ha messo per secoli e secoli il proprio becco in tutti gli aspetti del genere umano, con particolare e morbosa attenzione al letto e dintorni. Oltre all’ambiente repressivo dell’Ordine delle Orsoline di Cividale, capaci di insinuarsi nel comportamento delle ragazze rovinandone gli equilibri e del quale ci siamo già occupati recentemente, c’erano la Chiesa attraverso il sacramento della Confessione e il conseguente dilemma: dire o non dire le bugie in confessionale? L’approccio a tale Sacramento riguardava sia le ragazze che i ragazzi e fu messo in piedi dai dettami della Controriforma post-Conciliare, con validità fino ai recenti anni ’50 compresi. I giorni di astinenza sessuale imposti dalla Chiesa ai coniugi erano talmente numerosi che, se le coppie li avessero seguiti fedelmente, sarebbero stati un ottimo metodo di controllo delle nascite. La perversione di alcuni sacerdoti a fine ‘800 arrivò persino a calcolare a ritroso i nove mesi di gravidanza per stabilire se la data del concepimento appartenesse o meno a uno dei numerosi periodi di astinenza. Domani entreremo nei dettagli.