(Articolo di Elvira C.)
La solastalgia è un termine relativamente nuovo, coniato dal filosofo e ambientalista Glenn Albrecht nel 2003, che descrive una forma di disturbo emotivo e psicologico provocato dalla perdita o dal deterioramento dell’ambiente naturale in cui una persona vive. Il termine deriva dall’unione della parola inglese “solace”, cioè conforto, e la parola “nostalgia”. Mentre la nostalgia è la tristezza legata alla lontananza da un luogo o da una situazione del passato, la solastalgia si riferisce al dolore e alla sofferenza che sorgono quando l’ambiente familiare viene alterato o distrutto a causa di eventi come il cambiamento climatico, la deforestazione, l’inquinamento o la perdita di biodiversità. Il concetto di solastalgia ci invita a riflettere sul profondo legame tra l’ambiente e il nostro benessere psicologico. Tradizionalmente, l’ambiente è stato visto come un luogo di rifugio e sicurezza, un elemento che offre conforto e stabilità. Tuttavia, quando il paesaggio che conosciamo e amiamo comincia a cambiare radicalmente – che si tratti di un paesaggio naturale, di una comunità che sta affrontando eventi climatici estremi o di un habitat che subisce danni irreparabili – l’individuo può sperimentare un profondo senso di perdita e impotenza. Gli effetti psicologici di questi cambiamenti possono manifestarsi in vari modi, inclusi ansia, depressione, stress post-traumatico e sentimenti di disperazione. La solastalgia, infatti, non riguarda solo la perdita di un luogo fisico, ma anche il disturbo nel legame emotivo che una persona ha con la sua terra o la sua casa. Il cambiamento climatico è uno dei principali fattori che alimentano la solastalgia. In molte regioni del mondo, il riscaldamento globale ha portato a eventi meteorologici estremi, come siccità, inondazioni, uragani e incendi boschivi, che hanno avuto un impatto devastante sia sugli ecosistemi che sulle persone che vi abitano. I cambiamenti nel paesaggio naturale non solo modificano l’ambiente fisico ma minano anche il senso di identità e sicurezza di una comunità. La solastalgia può avere ripercussioni dirette sulla salute mentale. L’incertezza riguardo al futuro e la preoccupazione per il deterioramento dell’ambiente possono causare ansia cronica e stress. Inoltre, il senso di impotenza di fronte a fenomeni globali come il cambiamento climatico può portare a sentimenti di frustrazione, rabbia e disconnessione. Le persone che vivono in aree vulnerabili al cambiamento climatico, come le zone costiere o le regioni agricole che soffrono di siccità, sono particolarmente a rischio di sviluppare sintomi di solastalgia. Tuttavia, l’impatto non si limita alle persone direttamente colpite. La crescente consapevolezza dei cambiamenti climatici e il timore che l’ambiente si deteriori a livello globale stanno influenzando anche le nuove generazioni, che crescono con la paura di un futuro incerto. Affrontare la solastalgia richiede quindi una risposta a livello sia individuale che collettivo.
Oggi il Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti ha ordinato di eliminare il termine «cambiamento climatico» dai siti web delle agenzie.