Novità in campo medico e diagnostico con l’utilizzo di “pillole intelligenti”: pare che presto potrebbero essere usate anche in Italia le capsule che, ingerite, potranno monitorare i pazienti dall’interno, effettuare endoscopi, rilasciare farmaci, ecc. Sono dispositivi microelettromeccanici già sperimentati da diversi anni ma che da noi sono poco diffusi perché manca il personale addestrato e le Regioni non hanno ancora deciso quanto farli pagare a prestazione. Ricordano in po’ il racconto di Asimov del 1966 “Viaggio Allucinante” in cui un paziente veniva curato da una equipe di medici che, a bordo di una navicella miniaturizzata, veniva iniettata nelle vene del malato! Comunque, è già un grosso mercato mondiale e ha fruttato più di 530 milioni di dollari; certamente saranno molto utili per evitare indagini mediche lunghe ed invasive. L’unico rischio, pare, sia quello della ritenzione della pillola che deve essere espulsa entro 14 giorni, pena l’intervento chirurgico.