30.11.2022, Due persone di alto profilo

   Uno degli obiettivi di questa nostra piccola rubrica iniziata nel 2009, è quello di percorrere e conservare la memoria storica del nostro piccolo paese, con notizie che certamente potrebbero essere integrate, riviste, rielaborate, ma che offrono al lettore un aspetto del passato che consideriamo un privilegio non dimenticare. Nel senso che, trascorsi cinquanta e più anni, riportare alla luce fatti e personaggi, dimostra che tutti questi attori hanno lasciato una traccia indelebile. Uno dei compiti della Pro Loco è quello di preservarli dal nichilismo, dalla facile dimenticanza e di aiutare i futuri soci alla comprensione della nostra storia fatta di cose e di persone. Ci occupiamo del contemporaneo, ma con tutto il riguardo doveroso che merita anche il passato e l’archivio cartaceo che abbiamo accumulato in questi quattordici anni è a disposizione per gli volesse scrivere non un libercolo, ma un’enciclopedia costituita da vari volumi divisibili per contenuti, anni, persone, tradizioni. Oggi ripercorriamo la figura di due quasi vicini di casa, le cui abitazioni anche oggi danno sullo stesso cortile: Eugenio Bait e Mario Mattelig. Eugenio, conosciuto in paese con il diminutivo “Genio”, padre di Oreste, nonno paterno di Tonino e Claudia; Mario, padre di Sergio, nonno paterno di Patrizia e Laura. Sono ancor oggi considerate persone dal comportamento esemplare, senza nulla togliere alla moltitudine di persone che hanno contribuito alla crescita del nostro paese. Genio era forse un po’ più riservato di Mario, ma le sue poche parole risultavano essere sempre efficaci. Mario era dotato di un senso di generosità fuori dal comune, come si direbbe oggi “un volontario” a disposizione di tutti. Cosa c’era alla base di tutto? La loro onestà, l’obiettività, la riservatezza, il non-doppiogiochismo. Numerose persone si rivolgevano a Mario o a Genio per chiedere un consiglio, magari su una compravendita complessa, su aspetti di vita del vicinato, sul rapporto non sempre idilliaco tra paesani. Loro davano la loro disinteressata opinione e aiutavano a valutare i pro e i contro del problema senza alcun tornaconto, in modo obiettivo e  saggio. La loro era un’autentica dote, fatta di uomini tutti di un pezzo. Il solco tracciato da Genio e Mario è stata una traccia molto significativa, portata avanti dai figli, a dimostrazione che ancor oggi restano nella memoria ad oltre 60 anni dalla scomparsa del primo e a 50 del secondo.

 

 

 

 

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