Un tempo si moriva anche per patologie oggi guaribili. In paese ci sono state numerose donne morte di parto causate da problemi spesso legati alle infezioni. Povere mogli che lasciavano anche altri figli piccoli, gettando nello sconforto l’intera famiglia. Si moriva di appendicite-peritonite e di tutte le patologie che mietevano vite tra i bambini. L’aspettativa di vita era bassa, a stento si superavano i 60 anni a fino Ottocento, considerate vere eccezioni. I parametri di igiene moderni erano del tutto assenti e non era raro contrarre infezioni causate delle scarse condizioni sanitarie in cui vivevano i nostri antenati. Predatori e parassiti erano costantemente alla ricerca di una preda facile o di un ospite nelle vicinanze; come oggi, inoltre, anche il clima mieteva costantemente vittime per ipotermia, colpi di calore o fenomeni naturali violenti contro cui i cacciatori-raccoglitori avevano ben poche risorse per difendersi. Un farmacista di Cividale ci ha detto che nell’Ottocento i chirurghi, a proposito dell’ormai ex-ospedale dicevano: “Ah, il buon vecchio puzzo dell’ospedale, quello di carne marcia, di pus!”. Un professionista del tempo così scrive sul suo diario: “Stamattina sono uscito con calma da casa; sopra il completo marrone ho indossato la redingote, il cappello, ho baciato la moglie e mi sono tuffato tra le fredde folate di vento del Ponte del Diavolo” …