Dopo il controllo dell’attività didattica, sulla quale esprimeva le proprie considerazioni e note anche laddove era “tutto a posto”, passava in rassegna la pulizia generale della scuola ad iniziare dai due bagni, dal refettorio e dalla cucina. Aveva piena facoltà di aprire i cassetti e verificare lo stato del forno e delle pentole. Quel giorno si fermava a pranzo a scuola: verificava la corretta apparecchiatura dei tavoli, controllava e assaggiava il menu e le porzioni. Per i bambini a tavola, era il giorno del “silenzio”: non doveva volare una mosca per non infastidire l’ospite che pranzava al tavolo della maestra. Dopo pranzo i bambini più piccoli si riposavano nelle brandine e la vigilatrice concludeva il suo giro ispettivo in cucina, controllando l’ordine, la pulizia e la dispensa. Alla fine della sua giornata, stilava un verbale con tutte le sue note, generalmente positive, e raccomandazioni da mettere in pratica entro la visita successiva. Per la maestra, la bidella e la cuoca finalmente si avvicinava l’ora della partenza dell’ospite e tutti i bambini rimasti svegli, si allineavano alla rete e la salutavano con la manina dicendo in coro: “Arrivederci vigilatrice”. “Anche questa è fatta!”, era il commento delle tre signore che lavoravano in scuola.