Spegniamo subito la sigaretta! L’invito è rivolto a F., M., M., B. e numerosi altri. L’azienda del tabacco provoca la morte di una percentuale di suoi consumatori, eppure non mostra alcun segno di crisi. Diciamolo subito: in paese e nelle Valli si fuma molto meno di un tempo e che quei prodotti siano pericolosi, lo sanno tutti: lo sanno i clienti, le autorità sanitarie e i produttori stessi. Che però continuano a vendere e a fare utili. Sono sette milioni le persone che ogni anno muoiono nel mondo a causa del fumo. E tra queste non contiamo le persone che si avvolgono una “salutare” foglia di tabacco e se la fumano su qualche sperduto altopiano andino o del Nepal, bensì si parla di morti causati dalle sigarette moderne che contengono i surrogati chimici più fantasiosi per conferire al prodotto sapori particolari e sostante che danno dipendenza ben oltre la nicotina. Le persone morte sapevano benissimo che il fumo fa male. È necessario cambiare strategia per cercare di smettere di fumare, visto che di solito non si convince nessuno. Il fumo, oltre a chi si vuol far male, provoca danni al Pianeta intero. Per produrre una sigaretta sono necessari 3,7 litri d’acqua, 3,5 di petrolio, si emettono 4 grammi di anidride carbonica. Alla fine dei conti, significa che l’industria del tabaccosi beve 2,5 volte il fabbisogno d’acqua degli interi Paesi Bassi, consuma la stessa energia dell’Ungheria e provoca un’emissione paragonabile a quella delle Repubbliche Baltiche messe assieme.