18.06.2021, Il sabba (2/4)

   I bambini erano terrorizzati, poiché anche la schiena degli adulti era percorsa da brividi. Al calar della sera le stalle, i porcili e i pollai del paese erano meticolosamente chiusi. Si provvedeva a tutte le provviste necessarie per superare le notti indicate dal calendario. Le imposte interne delle finestre erano chiuse ermeticamente per evitare che la spirituale metamorfosi animalesca e l’enigmatica unione con le figure diaboliche, con tanto di riti propiziatori della fertilità campestre fossero osservati da occhi indiscreti. Testimonianze lontanissime di sabba riguardano alcuni borghi di Ponteacco: Fulla e Petrina, le Teja, le Makota, Mamula dove c’erano due sorgenti: tutti luoghi solitari in quelle notti, quasi appartati. Secondo quanto dicevano i nostri avi, streghe e stregoni, individualmente convocati dal diavolo, arrivavano al luogo destinato a piedi, spesso trasformati per quella notte in animali. Il viaggio, estatico o reale, avveniva dopo che i convenuti si erano spalmati parte del corpo con un unguento specifico che li rendeva quasi invisibili e consentivano di percorrere grandi distanze …

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