La meda (kopà) era uno degli orgogli della famiglia dopo la buona stalla, un buon pollaio, una vivace conigliera e un bell’orto ricco di piante per fare quei deliziosi minestroni alle verdure, comodamente oggi acquistate in sacchetti surgelati. Mentre si preparavano le lonze, questi mucchi snelli di fieno, alti sui 2-3 metri, sorretti da un palo e da paletti trasversali, il „capo“ della meda provvedeva a fare il cappello e a creare la base di questo depositi di fieno, fatta con frasche di castagno. La kopà doveva essere esteticamente bella, di forma regolare, panciuta o snella, a forma di fiasco, alta o rotondeggiante. Un’opera malfatta era oggetto di scherno in osteria o sulla panchina del paese. Dopo alcuni giorni, quando il fieno delle lonze era asciutto, si procedeva alla creazione vera e propria della kopà. Il suo scopo era quello di creare una riserva di fieno, da trasportare nel proprio fienile prima dell’inverno. Si creava un ingegnoso intreccio di varzè (corde), il brìjame, sul quale si depositava consistenti quantità di fieno che era successivamente „impacchettato“ per essere trasportato in paese, sul fienile. Questi mucchi impecchettati potevano pesare anche cento chili …