La maggior parte dei ponteacchesi possiede la “CIE”- Carta d’identità elettronica munita di chip non ancora utilizzato, ma con molte potenzialità per i possibili servizi connessi. Il documento plasticato non è dei più chiari ed esteticamente non è bello. In molti Paesi la Carta è di sfondo bianco, con scritte nere ben visibili, dove il 6 non si confonde con l’8 o viceversa, le foto sono riprodotte in alta definizione. La possiamo avere bilingue, italiano-sloveno, così come dovrebbe essere bilingue italiano-friulano poiché entrambe sono lingue e non una delle due dialetto. Il documento è stato introdotto in Italia nel 1931, in forte ritardo rispetto ad altri Paesi, così come l’Italia è stata l’ultima ad abbandonare il modello a quattro facciate, spesso deteriorato, con le pagine a volte unite con lo scotch, così com’è stata per decenni la patente di guida carica di bollini che si staccavano. La qualità e l’estetica di un documento ufficiale costituiscono il biglietto da visita di un Paese e in questo campo siamo molto, ma molto lontani da altri Paesi dell’Unione ed extra-UE, non solo in fatto di documenti personali, ma anche di quelli amministrativi. È mai capitato di ritirare un atto stampato su un foglio già utilizzato sul retro? …