16.10.2021, La povertà fa paura (2/2)

   Tale persona povera non può firmare un contratto di lavoro e nei casi più difficili nemmeno sposarsi, votare, ricevere la pensione. Non può più nemmeno curarsi come si deve perché, tra i tanti diritti negati, c’è anche quello del medico di base. Se questa persona sfortunata sta male, che si tratti di banale influenza o di malattia grave, può solo rivolgersi al Pronto soccorso. È il caso di centinaia di persone FVG senza fissa dimora e la vita di strada, o comunque precaria, non fa altro che favorire l’insorgere di malattie. Gli “homeless” o “clochard” sono paradossalmente meno tutelati degli stranieri che, comunitari o non, hanno specifici canali normativi per potersi curare, anche se privi di permesso di soggiorno. Persone fragili, purtroppo inutili per la società, spesso abbandonati negli affetti anche dai parenti più prossimi. Possono contare sulle organizzazioni di volontariato, che li seguono per i pasti, che li affidano ad “avvocati di strada” -nuova associazione di professionisti legali- che li seguono nel raggiungimento dei loro diritti di base, come quello alla salute. Dobbiamo tenere da conto quanto abbiamo. Per fortuna le case da gioco sono in profonda crisi, anche loro corresponsabili dell’impoverimento di molte persone.

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