Fu papa Callisto I ad istituire nel 222 la liturgia delle Quattro Tempora, estendendo il digiuno settimanale del venerdì, già praticato dall’allora ancora ristretta comunità cristiana, a tutta la comunità di fedeli, dapprima per tre volte all’anno, poi divenute quattro. Lo scopo iniziale era quello di celebrare, nell’astinenza dal cibo e nella carità, la bontà divina che aveva elargito i raccolti. La decisione fu presa dall’influenza, con ogni probabilità, dal fatto che i digiuni del quarto, del quinto, del settimo e del decimo mese facevano parte anche della cultura religiosa ebraica e pure dalla constatazione che le feste pagane, legate alle divinità protettrici dell’agricoltura, stavano prendendo piede e minacciavano la diffusione del Cristianesimo. Nacquero così le Tempora (in latino = stagione) in concomitanza con i principali raccolti: frumento a giugno, uva a settembre-autunno, castagne a dicembre, benedizione dei campi a marzo-aprile. La celebrazione liturgica legata ai raccolti, alle fasi stagionali, era molto sentita dalla popolazione per la sacralizzazione del tempo cosmico che ha momenti culminanti proprio nell’inizio di stagione. Digiuno e ringraziamento, abbracciati in un’unica formula, sono l’aspetto caratteristico delle Tempora …