Con la descrizione del Provveditore Veneto relativa al territorio delle Valli, il Governo veneziano ricavava un’immagine a tutto campo, tale da permettere una pratica e concreta progettazione delle azioni amministrative e di governo. L’ambiente fisico delle Valli ne era la base, ma l’uomo ne era l’elemento condizionante e centrale. Il territorio cessa di essere spazio inanimato per diventare ambiente, ovvero uno spazio socialmente attivo dove l’uomo, interagendo con esso, lo modifica ed è a sua volta condizionato e influenzato nelle sue scelte organizzative. È interessante la ricerca degli elementi utili alla costruzione dello scenario ambientale, anche se questi sono riconducibili ad un territorio molto più vasto rispetto al singolo paese. L’ormai proverbiale definizione trascritta nei documenti si riferisce al motto latino “hic sunt leones” (qui ci sono i leoni), sinonimo di terre inospitali e inesplorate. E sulle carte di leggono Ponteglaco (Ponteacco), Ladetejo (Tiglio), Surzint (Sorzento), Brisgis (Brischis), San Giovanni di Landri (San Giovanni d’Antro) e così via. Risalgono all’ultimo decennio del ‘500. Quella, presa in considerazione, è stata preparata da Cristoforo Sorte (1590) ed è conservata nella Biblioteca governativa di Gorizia.