Un tempo i nostri paesi era incessantemente frequentati da gente di passaggio: persone che chiedevano la carità, che cercavano un bicchiere di vino, prestatori di manodopera occasionale. Si trattava molto spesso di anime che vivevano in condizione di marginalità, spesso indebitate a causa di cure mediche al tempo tutte a pagamento, oppure indigenza causata da eventi straordinari quali la morte di una mucca, o da contese giudiziarie che spesso terminavano con provvedimenti esecutivi senz’appello gravanti sulla proprietà dell’esecutato. Nel ‘700 e ‘800 giravano anche persone che predicevano il futuro, la buona o la mala sorte. Le frequenti pressioni del clero sull’opinione pubblica del tempo, soprattutto con prediche molto esplicite durante la messa domenicale, le frequenti sollecitazioni indirizzate ai parenti dei “clienti” o ai clienti stessi affinché denuncino, non sortirono grandi effetti. Questi esperti dell’occulto erano alla spasmodica ricerca di una legittimazione in una società afflitta dalla profonda miseria, con una realtà quotidiana fatta di paure di malattie e paure di disgrazie, forse anche di fortune momentanee e anche di invidie permanenti sullo sfondo di un ordine strutturale che si esprimeva attraverso precise regole nei rapporti con i suoi membri. L’emarginazione dei più deboli o dei più esposti alle critiche, creava opinione comune della loro affiliazione con l’occulto del quale non avevano neppure cognizione diretta …