Eppure le Màkota hanno sempre incusso un certo timore, soprattutto tra le adolescenti e i bambini. L’area si sviluppa a destra della linea immaginaria che collega i campanili di Ponteacco e Sorzento ed è piuttosto distante dal paese. Un luogo “tenebroso” ricco di leggende e di suggestioni al punto che la fantasia, non solo di Barba Drei, ma di buona parte dei nonni e bisnonni del paese lo considerava il posto preferito del sabba, la congrega notturna delle streghe che, secondo i riscontri della tradizione, avveniva nei pleniluni delle particolari date del calendario, determinate dalle congiunture solari quali i solstizi, gli equinozi o i cuspidi di stagione, in poche parole l’ottuplice scansione delle fasi del Sole. Sarà stato vero? Sarà esagerazione? Sarà stato l’effetto di qualche bicchiere in più consumato nell’osteria della Mihelinka a Sorzento la domenica pomeriggio e che nella strada del ritorno favoriva la suggestione di qualche presenza, la sensazione di essere osservati dal bosco. Sta di fatto che i giovani, le bambine, i ragazzi, una volta raggiunto il bosco e superato il piccolo patòk sulla strada di campagna che collega i due paesi, inspiegabilmente acceleravano il passo per guadagnare metri di cammino al più presto e per raggiungere il punto in cui si intravvedono le prime case del nostro paese …