17.03.2022, Alla ricerca della nostra felicità (2/2)

   Prendersi cura degli altri non significa certamente distribuire sorrisi come sostengono oggi i maghi della felicità che propongono lezioni di positività, addirittura di “igiene della felicità”. Anche vari governi non sono insensibili a quest’aspetto. Ci sono Stati che intendono introdurre la ricerca della felicità all’interno della loro Costituzione. Ma la felicità è qualcosa di aleatorio, di personale. In poche parole, non ha modelli e non può essere ridotta a una caccia al tesoro. Si tratta di un’emozione contradittoria, che contiene anche una piccola percentuale di malinconia o tristezza. Non esistono formule per essere felici, ma la consapevolezza di essere felici passa anche attraverso il suo opposto, l’infelicità che non è certamente un peccato da cui nascondersi. Perciò, fra desideri e aspirazioni, possiamo imparare che quelle incertezze che temiamo e ci mettono in discussione, sono un’autentica risorsa. È questa la via che ci avvicina alla felicità: imparare a vivere con gli altri, spegnere il telefonino il più possibile, dimenticarselo, ascoltare gli altri, dialogare che equivale a conoscere noi stessi, che porti ad un continuo scavare fintanto non si sia fatto lo spazio che permetta alla felicità di entrare. Nella massima semplicità possibile.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *