Le rogazioni erano dei riti propiziatori che i fedeli della parrocchia di San Pietro al Natisone, così come le chiese di tutto il Friuli, facevano per chiedere a Dio un abbondante raccolto, la protezione dei campi e per tenere lontana la grandine ed altri flagelli che colpivano i prodotti agricoli. Le rogazioni procedevano sull’intero territorio della comunità, toccando i punti chiave e seguivano sempre lo stesso percorso, nel nostro caso da San Pietro a Tiglio, passando per Biarzo e Ponteacco. Le croci benedette erano poi collocate nei campi all’inizio dei filari, ma anche nelle stalle. La prezèsia partirà alle 09:00 dal sagrato della chiesa di San Pietro al Natisone, raggiungerà Becis e Sorzento, poi la cappella di Ponteacco e quindi Tiglio dove il parroco celebrerà la messa. Ad ogni crocicchio dei campi ci si fermava e il “famuštar” sollevava l’aspersorio facendo il segno della croce e pronunciando queste parole: “A fulgure, tempestate, a flagello, terremoto, a peste, fame e bello (guerra)”. La gente rispondeva “Liberanus, Domine”. Durante la processione si recitavano il Rosario e le litanie dei Santi. In testa alla processione si teneva il crocefisso argentato e i fedeli portavano con sé una o più croci. Era una cerimonia molto partecipata e, con l’andare del tempo si è persa al punto di perdere il sentiero che collegava Ponteacco a Tiglio. Il parroco don Alessandro, ha deciso di riscoprire quest’importante funzione ricca di significati. Domani pausa della redazione.