29.12.2019, La decadenza di Cividale (2/2).

Oggi Cividale è un po’irriconoscibile. Nessuna comodità garantisce quel servizio minimo che ha sempre risparmiato viaggi e attese a Udine. L’ospedale civile si sta trasformando in un mega-ricovero con la soppressione definitiva di tutti quelli che erano reparti degni di lode: ostetricia (quanti sono nati a Cividale?), chirurgia, medicina, cardiologia, ortopedia…  anche il Pronto soccorso sarà ridimensionato e probabilmente trasformato in semplice infermeria. C’era l’INPS a Carraria, autentica succursale dell’affollata sede di Udine, c’era uno sportello della Camera di Commercio, la Pretura trasformata poi in Tribunale, due scuole-guida, sedi di prestigiose associazioni e partiti. Oggi Cividale è solo una brutta copia di ciò che la cittadina è stata. Resiste solo la categoria degli avvocati, sempre folta e pronta a seguire le controversie e ancora ben foraggiata dai valligiani. È sotto gli occhi di tutti l’alto numero di negozi chiusi al punto che acquistare semplici alimentari quotidiani è un problema per gli stessi cividalesi, soprattutto gli anziani. Ci sono colpe? Certamente l’inerzia dei cividalesi, la loro incapacità di proporsi e riproposi, il non riuscire a trarre beneficio neppure dal suo inserimento nell’elenco dell’UNESCO, la polizia urbana aggressiva nel dare multe, i parcheggi a pagamento in tutto il centro. Peccato, da città Cividale si è trasformata in un paesone, del tutto satellite a Udine.

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