È il radon, un gas radioattivo, incolore, inodore , impercettibile che si sprigiona dalle rocce e mina la salute di chi vive nelle abitazioni a diretto contatto con il terreno. E in paese ce ne sono molte. Ovvero, la sala e cucina appoggiate direttamente sulle rocce e non sulla cantina salvifica. Il radon si forma dal decadimento di elementi radioattivi, come l’uranio e il torio contenuti nelle rocce. Il nostro territorio non è esente da questo gas naturale, originato da un processo così lento che, rocce formatesi milioni di anni fa, stanno ancora emanando il radon. Per fortuna ha un decadimento radioattivo molto rapido: una volta salito in atmosfera già non è più pericoloso. Non esistono nubi in spostamento da un continente all’altro, ma esiste il pericolo della sua presenza in casa che va combattuta con una costante e prolungata ventilazione di sale, cucine, cantine e ripostigli. Secondo l’OMS-Organizzazione Mondiale della Sanità, in Gran Bretagna il 10 per cento dei tumori al polmone è attribuito direttamente al radon, che aumenta l’effetto cancerogeno del fumo di sigaretta. Approfittiamo dunque per aprire le finestre, per arieggiare, cosa che andrebbe eseguita ogni giorno dell’anno. Non servono ore, soltanto qualche minuto per rinnovare l’aria delle stanze.