Non è cosa semplice definire gli anni Settanta. Si è trattato di un decennio sospeso sull’onda e la coda lunga delle mobilitazioni europee degli anni Sessanta, una parte delle quali in Italia si è convertita in conflitto, generando l’orrore della violenza politica. Il 1976 è stato l’anno del grande cambiamento causato dal terremoto, una specie di varco, di culmine, di delimitazione tra il prima e il dopo. Gli anni ’70 hanno rappresentato un periodo di lotte sociali e anche di avanzamento dei diritti quali l’approvazione della legge sul divorzio (12 maggio 1974). Si è trattato di un conflitto generazionale con molti slogan, tra questi: “Non ti fidare di chi ha più di trent’anni”. Una rivoluzione dei costumi che ha riguardato non solo le vertiginose minigonne sfoggiate in bar, ma anche una sostanziale parità tra ragazze e ragazzi, accomunati dalla voglia di uscire, di stare insieme, di sabati-sera e domeniche trascorsi alla discoteca Mocambo di Montina, oppure a Clenia. Il juke-box che suonava fino a tardi facendo talvolta arrabbiare la Sara, la consumazione disinvolta di amari, di stravecchi. I festini degli anni Sessanta sono stati soppiantati da un nuovo modo di concepire la vita e la libertà …