“Allettato” è un termine a dire il vero poco elegante, entrato nel lessico italiano da pochi anni. In passato, a Ponteacco varie famiglie hanno convissuto con persone costrette a letto. La maggior parte delle cause dell’immobilità, probabilmente oggi sarebbe risolvibile. Si trattava di disfunzioni alla colonna vertebrale, oppure i postumi di una frattura del bacino, o di altre patologie invalidanti. Negli anni ’40 o ’50 non esisteva alcuna copertura sanitaria e assistenziale capace di confortare l’ammalato i suoi familiari. Si trattava di gestire un grosso problema sanitario, con le medicine a carico e anche anche un aspetto umano decisamente triste. Le persone erano relegate a letto, spesso in camerette separate o ricavate da spazi già minimi. Tutto il giorno a guardare il soffitto: la radio non c’era, dei giornali neppure l’ombra, gli adulti impegnati al lavoro nei campi, attesa del pranzo e della cena, qualche volta in ritardo o dimenticata. Potevano contare sulle visite dei bambini della casa e ogni tanto del parroco o del cappellano. Se riflettiamo, erano condizioni di grande pena per l’intera famiglia.