Ponteacco è circondato da numerosi meleti, impianti che proprio in questi periodi vedono la chiusura della raccolta delle mele. Nonostante la lunga siccità della scorsa estate, responsabile di aver costretto le piante al limite dello stress, gli addetti ai lavori affermano che si è trattato di un’annata buona, con una produzione qualitativo-quantitativa superiore alle attese. La mela, dunque, è a pieno titolo uno dei prodotti identitari delle Valli, anche se il prodotto non è ancora distinguibile con un suo specifico marchio. L’impiego della mela in cucina è ancora oggetto di ricerche, di prove, perché non esiste in natura un frutto più versatile, in grado di accompagnare molti piatti, dal dolce al salato, fino al “senza glutine”, per ogni momento della giornata e periodo dell’anno. Sta di fatto che è confortante osservare andirivieni di trattori con i carri carichi di ordinati contenitori da riempire oppure stracolmi di frutto, una voce sempre più importante del contesto economico del nostro territorio, che ripaga il lungo lavoro svolto nell’impianto lungo tutto il corso dell’anno: potatura delle piante, trattamenti conservativi, sfalcio dell’area, selezionatura e raccolta del prodotto. Le mele si coltivano in tutte le regioni dell’ambito subalpino e collinare, dal Friuli alle pianure danubiane, con alte concentrazioni in Trentino e Südtirol. Domani entreremo nel merito della versatilità della mela, con una sorprendente carrellata sul suo uso in cucina: la mela, responsabile del destino umano, parola di Adamo ed Eva.