27.10.2022, Ponteacco e l’antico letto (1/2)

   Le case del paese, almeno fino alla fine del ‘600, ovvero dopo gli eventi sismici del 1531 e prima della costruzione del primo piano al quale si accedeva esclusivamente dalla scala esterna, erano costituite da una stanza unica, dove si svolgeva tutta la vita della famiglia, dove si nasceva e si moriva in condizioni di promiscuità senza precedenti. Il pavimento della stanza era in terra battuta e le poche piastre in terracotta erano distribuite vicino al camino inteso dotato di canna fumaria, per le poche case che lo possedevano, diversamente “riscaldate” con un fuoco acceso in un angolo. Il letto non era usato solo di notte, ma anche per attività diurne quali il mangiare, il giocare, il ricevere ospiti. Era di dimensioni diverse da quelle che intendiamo oggi, sicuramente più corto considerata la minor statura umana del tempo, più largo per garantire il posto ai numerosi membri della famiglia. C’era l’abitudine di non dormire completamente sdraiati, ma con il busto appoggiato a cuscini addossati alla testa del letto, forse per facilitare il reflusso gastroesofageo come si dice oggi e del quale molti soffrivano a causa delle loro cattive abitudini alimentari. Alzando le coltri domestiche, scopriamo che tutti dormivano nudi, anche i moribondi e ammalati, per liberarsi il più possibile dalle pulci e da altri insetti che infestavano il letto …

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