28.10.2022, Ponteacco e l’antico letto (2/2)

   Prima di entrare nel letto in costume adamitico, i nostri avi gettavano i loro vestiti su una pertica orizzontale  affinché non fossero rosicchiati dai topi. Dai serramenti approssimativi, per non parlare delle ampie aperture alla porta d’accesso utilizzate per far uscire il fumo del focolare addossato in un angolo della stanza e privo di camino, entravano non solo spifferi, ma autentici colpi di vento oltre al fatto che il fuoco dà sollievo solo a chi gli sta vicino. Per ripararsi dal freddo notturno gli occupanti del letto erano muniti di cuffia che copriva buona parte del volto. Il tepore era garantito dalla vicinanza tra le persone, in una forma di promiscuità mai più vista nella storia. I letti erano sollevati dalla terra battuta del pavimento, sempre umida. Erano collocati a mo’ di cassettone su pedane in legno sopra le quali c’erano materassi di brattee, oppure lana. Non abbiamo dati più precisi, ma non sono esclusi anche i semplici pagliericci. Considerata la situazione di diffusa miseria e di famiglie sovraffollate, possiamo comprendere l’importanza del letto comodo: faceva le veci del nostro soggiorno, dove, come dicevamo, si nasceva e moriva.

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