03.11.2022, E una sera arrivò “Fracanapa” (1/2)

   Immaginiamo solo per un attimo quali potessero essere le condizioni in cui versava il paese nei primi anni successivi al Secondo conflitto mondiale! Il benessere economico sarebbe arrivato ancora due decenni più tardi, le famiglie facevano i conti con la triste realtà fatta di ristrettezze, di conti aperti con i caduti, con la mancanza di lavoro e con i debiti in negozio. Già aleggiava lo spettro dell’emigrazione che, negli anni successivi svuotò parzialmente le nostre case, i nostri borghi. Ma una calda serata d’estate portò una ventata di allegria in un paese assonnato qual era il nostro: c’era solo la radio di Amilcare che “ardeva” verso i ciokì, le panche dove si sedevano gli uomini per ascoltare il notiziario delle otto di sera. Quel giorno era arrivato “Fracanapa”, annunciato dal megafono di un burattinaio con baffi rossi e un nasone smisurato, simile alla famosa maschera veneta che dovrebbe corrispondere a quella di “fra’canapa”, il frate burlone dal grande nasone …

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