Nel corso di quel pomeriggio inoltrato, una voce stridula e divertente annunciò per le vie del paese che poco prima dell’imbrunire sarebbe iniziato lo spettacolo di marionette. In quei tempi non esisteva l’ora legale. All’interno del cortile, con accesso dal grande portone di quella che poi divenne osteria e con il permesso del proprietario Èmaz, furono sistemate varie panchine e numerose sedie. Si trattò di una “sala volante” all’aperto, adattata per trascorrere una serata informale e di svago per i giovani. L’ingresso con posto a sedere costò 2 lire a testa (moneta piccola con la spiga sul fronte e l’uomo che ara sul retro), importo non alla portata di tutti, specie per le famiglie numerose. Il palcoscenico era essenziale: una tavola sagomata dipinta con colori vivaci, tende ai lati, mentre all’interno si alternavano le scene adattate si tre tempi in cui fu diviso lo spettacolo di marionette abilmente riportate in vita proprio da Fracanapa, attore, regista, tecnico e imitatore. La base musicale era diffusa dal “gramòfano”, ovvero il grammofono che riproduceva dischi a 78 giri. A distanza di tanto tempo c’è ancora qualcuno che di ricorda dell’episodio di grande divertimento.