La sveglia suonava presto, alle 4:00, giusto in tempo per una veloce colazione mentre nel cortile il carro con il suo carico di legna da ardere preparato la sera precedente, attendeva di essere agganciato al cavallo. Destinazione Casa rossa di Udine, 24km, due ore e mezza di viaggio calcolando una media di 10 km/h in leggera discesa. La Casa rossa era un autentico emporio, molto affollato soprattutto al mattino; il vasto piazzale interno costituiva una specie di esposizione dei prodotti del giorno proposti: legna da ardere, tavolame, castagne e l’importante era vendere, piazzare, per non tornare a casa con il carico. Il cavallo trovava ristoro con fieno e acqua fresca e non mancava il ristoro per il suo proprietario che poteva gustare il minestrone proposto dalla cucina, sempre profumato, fatto di fagioli, patate e una cotenna di maiale. Erano numerosi i carri temporaneamente parcheggiati. Il cliente si accordava con il venditore per la consegna della merce a domicilio, dove spesso si calendarizzava la consegna successiva. Generalmente il ciclo si chiudeva alle 13, con il rientro a casa. Ci risultano almeno quattro paesani impegnati in questo lavoro che ha funzionato con precisione e serietà fino agli anni Cinquanta. Ecco l’importanza del ruolo della Casa rossa con la sua storia avvincente finita tra i ruderi di un fabbricato appena abbattuto.