23.02.2023, Integrazione sulla cioccolata

   In riferimento alla notizia dell’altro ieri sulla cioccolata, una lettrice ci invia la seguente integrazione: “Ho letto con interesse la notizia riguardante la cioccolata, precisa nella descrizione. In effetti non c’è persona che non la apprezzi: liquida, in tavoletta o come cioccolatino. Sinonimo di dolce, il suo gusto piace a tutti, tanto da generare anche fenomeni di dipendenza. La tavoletta risale al 1829, quando un cioccolatiere olandese brevettò un nuovo metodo di trattamento del cacao. Fino al ‘500 nessuno la conosceva in Europa e mia mamma l’ha scoperta dopo la guerra, dalle Gigette, dopo circa 400 anni anni dalla scoperta del cacao. Tutto fuorché dolci sono i semi del cacao, utilizzati prima dai Maya, poi dagli Aztechi che ricavavano dai semi una bevanda indubbiamente amara, arricchita con addensanti e spezie varie tra cui il pepe e il peperoncino. I semi erano così preziosi da essere usati come moneta. Dalla Spagna dei Conquistadores, la cioccolata conquistò le corti europee, prima Parigi e poi Vienna, per poi trasformarsi nelle deliziose tavolette con la prima fabbrica Svizzera di François-Louis Cailler, tutt’oggi uno tra i marchi più rinomati. Nel 1875 arrivò il gianduiotto torinese della Caffarel, mentre un enorme successo iniziò a raccogliere la cioccolata dello svizzero Rudof Lindt, che ancor oggi è considerata una tra le più buone al mondo”.

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