03.03.2023, Mi senti? (2/2)

   Il nostro orecchio si è evoluto in un mondo molto più silenzioso dell’attuale. Graziella ha incontrato alcuni sudtirolesi in vacanza in un nostro paesino di montagna: “Veniamo volentieri nelle Valli perché solo qui sentiamo il suono e il silenzio della natura, degli uccelli. Da noi, in Val Pusteria, bella quanto si vuole, l’inquinamento acustico è continuo, perenne, attenuato solo quando nevica”. In effetti, sempre più persone si trasferiscono dalle città alle periferie, o periferie estreme, dove c’è pace. Molta gente soffre di acufeni, di ronzii: è il primo segnale di una possibile lesione uditiva. I discotecomani arrivano a 40-50 anni con una dose di inquinamento da decibel assai grave. La normativa di prevenzione degli infortuni è molto chiara: i dipendenti esposti al rumore sono obbligati a indossare le cuffie antirumore e questo provvedimento ha indubbiamente preservato la salute dei lavoratori. Ci si accorge delle difficoltà uditive di una persona quando a fine domanda dice: “Cosa?, Come?”, oppure quando segue il movimento delle labbra. Chi soffre di sordità non vive bene perché non riesce a seguire un dialogo o una trasmissione a volume normale, rischiando anche l’emarginazione dal gruppo.

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